sabato 25 ottobre 2014

Parla il Leviatano. Honecker in difesa di se stesso e della DDR

Erich Honecker, Presidente della DDR
Il Leviatano garantisce le libertà e il benessere necessari. La necessità, in questo caso, non può coprire le esigenze dei singoli individui, ma la collettività posta sotto l'egida del Leviatano. E' questa la tesi implicita nelle affascinanti e brutali (e reali: esse non inventano metafisiche, ma guardano alla storia materiale e contingente) parole di Erich Honecker presidente della Repubblica Democratica Tedesca fino al 1989, cioè fino alla caduta del Muro di Berlino.


Honecker, nel suo discorso di autodifesa pronunciato davanti al Tribunale di Berlino, che lo stava processando per omicidio in riferimento alle vittime del Muro, in maniera lucida, pochi mesi prima di morire per un tumore, analizza le cause che portarono ad erigere il Muro, difende l'esperienza politica e sociale della DDR e nell'ultima parte dell'autodifesa richiama all'attenzione del mondo le due libertà: quella della Nato e quella del Patto di Varsavia.
Honecker, con la consumata esperienza del politico che ha vissuto l'intera sua vita sotto due dittature (prima da perseguitato nel nazismo; poi da persecutore nel comunismo), mette in guardia contro i falsi miti del capitalismo della Repubblica Federale Tedesca: nella DDR c'erano condizioni materiali più povere, c'era la censura, c'era la burocrazia, ma a conti fatti la sicurezza del lavoro, la stabilità del sistema, le libertà delle donne, la mancanza di pressione per produrre di più, sono preferibili alle "libertà" della Germania federale.

Ecco quel che disse Honecker nell'autunno del 1992 a Berlino:

Chi si è impegnato con il proprio lavoro e con la propria vita per la DDR non ha vissuto invano. Un numero sempre maggiore di persone dell’est si renderanno conto che le condizioni di vita della DDR li avevano deformati assai meno di quanto la gente dell’ovest non sia deformata dall’economia di mercato e che nei nidi, negli asili e nelle scuole i bambini della DDR crescevano più spensierati, più felici, più istruiti, più liberi dei bambini delle strade e delle piazze dominate dalla violenza della RFT.

I malati si renderanno conto che nel sistema sanitario della DDR, nonostante le arretratezze tecniche, erano dei pazienti e non oggetti commerciali del marketing dei medici.
Gli artisti comprenderanno che la censura, vera o presunta, della DDR non poteva recare all’arte i danni prodotti dalla censura del mercato.
I cittadini constateranno che anche sommando la burocrazia della DDR e la caccia alle merci scarse non c’era bisogno che sacrificassero tutto il tempo libero che devono sacrificare ora alla burocrazia della RFT.
Gli operai e i contadini si renderanno conto che la RFT è lo Stato degli imprenditori (cioè dei capitalisti) e che non a caso la DDR si chiamava Stato degli operai e dei contadini.
Le donne daranno maggior valore, nella nuova situazione, alla parità e al diritto di decidere sul proprio corpo di cui godevano nella DDR.

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