giovedì 8 gennaio 2015

Arrendersi all'Islam

isis, europa, islam, sottomissione

L'Europa muore dentro i suoi sensi di colpa, mentre il giovane Islam conquista il mondo. Il Califfato è a pochi chilometri da qui, ma sembriamo far finta di nulla.
Islam significa in arabo 'sottomissione'. Si sottomette il vero credente, si abbandona completamente a dio, affidandosi a lui.
E l'Occidente sta per fare la stessa cosa: si arrende all'Islam, consapevole che la vitalità, la forza, l'aggressività della civiltà islamica è assolutamente superiore a quella della civiltà cristiana-liberal-occidentale.


L'Islam è prolifico in termini di figli: quello in cui stiamo vivendo è un mondo arabo e un mondo cinese, mentre l'Europa conosce una ininterrotta depressione demografica. L'Islam è prolifico come conversioni: mentre in tutta Europa le chiese cristiane chiudono e vengono trasformate in bar, locali pubblici, biblioteche ecc, la bandiera verde dell'Islam è sempre più capillarmente presente da sud a nord del vecchio continente. Nei paesi mussulmani non è possibile, assai spesso, professare altre fedi (eccezion fatta per il Marocco e, con difficoltà, l'Egitto), mentre dall'Italia alla Norvegia si moltiplicano le moschee. L'Islam è prolifico nella sua espansione territoriale: l'imperialismo arabo, sostenuto dal petrolio, è una realtà con la quale il mondo intero deve fare i conti.
Il Califfato islamico avanza. mentre l'Europa si vergogna di se stessa e soffoca ancora nei sensi di colpa per le politiche colonialiste di cento anni fa, per lo sterminio degli indiani d'America, per le crociate, per la guerra del Vietnam.

Disabituati allo studio, gli intellettuali radical europei hanno interpretato il relativismo culturale  come una sorta di tolleranza a qualsiasi cultura, anche quella più intollerante. Per decenni -almeno dagli anni 60 in poi- i diritti dei gruppi sono stati messi in primo piano rispetto ai diritti individuali. L'uso tradizionale, religioso e tribale dell'infibulazione o quello di imporre il burqa alle donne, sono stati considerati antropologicamente corretti e comunque diritti multiculturali prevalenti rispetto ai diritti individuali.

Con lo stupore tipico dei radical-chic, abbiamo battuto le mani a qualsiasi tribù del deserto o delle foreste, pure se avesse praticato l'infanticidio, perché simbolo dell'anti-capitalismo e dell'anti-americanismo che l'Europa ha coltivato con costanza e continuità, insieme al mai sopito antisemitismo, oggi travestito da anti-sionismo.
I valori della civiltà Occidentale di cui tanto l'intellighenzia europea si vergogna  (dalla libertà di espressione alla parità uomo-donna, dalla libertà di culto ai diritti politici) non sono universali né accettati né accolti né riconosciuti in tutto il mondo. E oramai non siamo più capaci di difenderli neanche per noi stessi.
Siamo perdenti, e con una irresistibile vocazione al suicidio culturale.

"Non vi è alcun Dio al di fuori di Dio e Muhammad è il suo Profeta": è il primo pilastro dell'Islam. Come nel cristianesimo, il monoteismo assoluto impone che per la Vera Fede si possa uccidere e si possa morire nella Guerra Santa. Per il Cristianesimo l'epoca delle crociate è terminata nel XIII secolo, per l'Islam è appena cominciata.

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