martedì 17 marzo 2015

Oltraggio alla religione: cosa sarebbe accaduto se ci fosse stato Maometto?


Se in una popolarissima serie tv, diffusa in tutto il mondo, si offende pesantemente la religione cristiana. Ci sono state legittime proteste, ma la serie tv continua a essere trasmessa, nessuno è stato ucciso, gli attori o il regista non rischiano di essere sgozzati per strada. Al massimo, chi vuole, quando andrà in onda "House of Cards" cambierà canale. Questa si chiama democrazia. Ma che sarebbe successo se al posto del crocefisso ci fosse stato Maometto. Oggi risponde sul Corriere della Sera , Pierluigi Battista.


Dal Corriere della Sera, martedì 17 marzo 2015
HOUSE OF CARDS, LA LIBERTÀ DI OLTRAGGIARE SENZA PAURA
Il corsivo del giorno di Pierluigi Battista

C’è una scena nella seconda serie di «House of Cards» che può offendere i cristiani, ferirli nei loro sentimenti. Anzi, li ha già feriti, li ha già offesi e i blog cattolici, negli Usa, sono già in subbuglio. Si vede lui, Frank Underwood, il presidente degli Stati Uniti che ha conquistato la Casa Bianca con la complicità della moglie Claire e con intrighi e omicidi pazzeschi, entrare in una chiesa per farsi perdonare delle nefandezze compiute nella sua scalata al potere. Il prete gli nega il perdono e si allontana.

Allora Underwood sputa nell’occhio di Gesù Cristo nel crocefisso appeso alla parete. Poi, più per non farsi scoprire che per sincero pentimento, cerca di asciugare il crocefisso che però, per colpa del presidente maldestro, cade e si frantuma in mille pezzi. Il presidente degli Stati Uniti raccoglie da terra l’orecchio e auspica, sarcastico, che il Signore almeno in questo modo potrà ascoltarlo.
Insomma, una sequenza che ora andrebbe molto di moda liquidare come «blasfema».

Solo che nessuno impedisce ad «House of Cards» di essere trasmessa e seguita da milioni di persone. Nessuno rischierà la vita. Nessuna censura si è abbattuta sulla famosa serie televisiva. Qualcuno protesta e dice che non vedrà mai più una puntata di «House of Cards».

Così si manifesta il dissenso in una democrazia tollerante: si protesta e si usa il telecomando per andare altrove. Ora, è inopportuno, provocatorio, spregevole, domandarsi: se una scena del genere avesse avuto come vittima non un crocefisso ma qualcosa che riguardava, per dire, Maometto, ci sarebbe stata una reazione così tollerante? Qualcuno, dalle parti di «House of Cards», potrebbe cominciare ad avere paura? Bisognerebbe rispondere con sincerità.
L’oltraggio a una religione non è il pretesto per abolire la libertà d’espressione: non è una lezione che dovremmo imparare?

Nessun commento:

Posta un commento