domenica 10 maggio 2015

Immigrati: la retorica dei disperati in fuga

Immigrati, scafisti, Italia
L’Occidente,  incapace di fermare i barconi della clandestinità,  assiste alla perdita di tante vite umane in fondo al Mediterraneo,  e con la stessa incapacità accoglie chiunque si presenti da clandestino sulle coste italiane.

Ci raccontano che le centinaia di migliaia di immigrati che sbarcano sulle coste italiane fuggono dalla guerra. Da quale guerra, però,  non lo dicono. Non ha molta importanza sapere se sia vero o no che fuggano da un conflitto, tanto l'immaginario occidentale è quello dell'Africa a metà fra la morte per fame e la guerra continua. È un falso storico e un falso giornalistico,  ma alla massa dei cittadini europei va bene così.


Ci raccontano che stanno morendo di fame, eppure pagano allo scafista cifre che molte famiglie italiane non si sognerebbero di spendere in un anno. Chi fornisce loro quei soldi?
Ce li descrivono come privi di qualsiasi cosa, eppure sbarcano vestiti di tutto punto, come si vede dalle immagini televisive, con tanto di borsette griffate false Louis Vitton, le stesse borse che poi, attraverso le organizzazioni criminali, gli emigrati arrivati come 'profughi' nel nostro paese, vendono lungo le spiagge di tutta la penisola.

Ci dicono che sono disperati,  eppure diventano violenti se non hanno il wifi in camera, se la diaria di 30 euro giornalieri a carico degli italiani arriva con qualche giorno di ritardo, se devono fare qualche passo in più per recarsi alla mensa.

Ci dicono che rispetteranno le leggi del nostro paese,  eppure già appena sbarcati impongono le loro leggi islamiche e pretendono di mangiare divisi uomini e donne.
Anche se puoi pensare tutto il male possibile di uno come Salvini, alla fine te lo fanno piacere per forza.

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