venerdì 8 maggio 2015

Lo spazio vitale dell'Islam

Europa islamizzata, islam, spazio vitaleIl titolo di questo post è volutamente provocatorio. Come irrido ai "gomblottisti" o come temo chi paventa "complotti giudaico-massonici", così non credo a una congiura islamica. Ma una strategia di espansione del mondo islamico nei confronti dell'Occidente europeo, sì.


L'attenzione è soprattutto concentrata sull'Europa meridionale: Italia, Spagna, Albania, Bosnia.
Sono terre che per secoli sono state contese tra la civiltà cristiana e i mussulmani. 

A chi è digiuno di storia o a chi ingenuamente è convinto delle 'magnifiche sorti e progressive" dell'umanità,  potrà sembrare assurdo che il mondo islamico miri a questo pezzo di mondo. 
In realtà, le potenze mondiali non hanno fatto altro, in ogni tempo, che cercare di imporre il proprio dominio sulla maggiore estensione possibile di terre.

Dall'impero romano a quello ottomano, dalle potenze coloniali ai regni africani, da USA e URSS negli anni della 'guerra fredda' alle potenze attuali come la Cina, l'obiettivo non è stato altro che conservare e accrescere il proprio dominio.
E i 70 anni di pace che abbiamo vissuto in una parte (neanche tutta!) d'Europa, non ci creino illusioni: la condizione 'normale' di buona parte dei paesi del mondo non è la pace o la democrazia, bensì la guerra e la tirannide, espressa, quest'ultima, non nel senso etimologico, ma nella vulgata di regime oppressivo e liberticida.

I nostri 70 anni di pace sono una brevissima eccezione nella storia del mondo, non la regola.
Dunque,  non sorprendiamoci che la mezzaluna islamica cerchi il suo ledensraum verso l'Europa. Il mondo islamico ha una bulimia demografica enorme, l'Europa cristiana, invece, invecchia senza far figli. In Europa la condizione di natura -istinto di conservazione e riproduzione- sembra essere stata soppiantata da una sovrastruttura culturale che rende certamente migliore la vita dell'individuo singolo,  ma che, senza adeguati correttivi, rischia di spazzare via la civiltà occidentale.

Nel mondo di cultura islamica, invece, abbiamo una vera e propria primavera di forza,  di energia, di espansione.  Le donne, relegate in casa da una religione che, anche quando moderata,  è comunque oppressiva verso il sesso femminile,  si occupano di famiglie piuttosto numerose, dove avere tre o quattro figli è la norma.

In questo quadro è ovvio che lo spazio vitale islamico sia l'Europa del sud, dove, peraltro, è già presente una quantità significativa di immigrazione mussulmana. E gli arrivi sulle nostre coste, migliaia e migliaia di immigrati ogni settimana,  contribuisce a rafforzare in modo determinante questa presenza islamica.

La domanda che dobbiamo porci, quindi, non è tanto perché l'immigrazione mussulmana scelga l'Europa del sud (e, per favore, spazziamo via le fanciullesche bugie governative che vorrebbero rassicurarci facendoci credere che l'Italia sia solo una terra di passaggio, come se decine di migliaia di immigrati puntassero tutti alla Finlandia o all'Islanda...: è falso, la quasi totalità di migranti arriva e resta in Italia), quanto invece chi paga questa immigrazione senza fine?

Perché non è che qualcuno creda davvero che questi immigrati, senza un soldo,  arrivino sulle coste libiche e improvvisamente si trovino nelle tasche dai 1.000 ai 5.000 dollari per pagare la traversata agli scafisti?

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