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Il mondo islamico continua a vedere nell'Occidente "dissoluto" e in Israele (unica democrazia laica in Medio Oriente) i nemici supremi e questo atteggiamento parrebbe in qualche modo spiegare perché, dopo anni di massacri di innocenti, non ci sia mai stata una reazione davvero forte, decisiva, chiara, netta, di fronte agli attentati.
Si continua a ripetere: "questo non è l'Islam", come se una semplice formuletta potesse chiamare fuori la religione islamica da ciò che accade in Europa.
Forse è proprio una riflessione reale, approfondita, rigorosa all'interno del mondo islamico europeo ciò che manca per iniziare ad abbattere quel muro di sfiducia che, inevitabilmente, gran parte dei cittadini europei non mussulmani provano nei confronti dei loro concittadini e dei migranti di fede mussulmana.
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LA CONVIVENZA DIFFICILE
Su Al Jazeera il tifo per l`Isis. La tv araba mostra gli «smile» degli spettatori durante la diretta da Barcellona. lslamici italiani in imbarazzo
Silenzi
assordanti, dichiarazioni rituali o parole imbarazzate. E poi, certo,
arrivano anche le condanne chiare e forti. «Non ci piegherete,
infami islamisti!», tuona la antropologa italo-somala Maryan Ismail,
donna simbolo della lotta all`integralismo, che maledice i
terroristi.
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«un antidoto» la Coreis (i musulmani italiani di via Meda). Fanno
in ogni caso rumore le reazioni islamiche dopo gli attentati compiuti
in nome di «Allah». Ed è inevitabile che queste reazioni siano
attese e analizzate, in Italia e in Europa; anche perché sull`altro
sponda del Mediterraneo risuona come una macabro, agghiacciante
sberleffo il «sorriso» di chi assiste alla tragedia di Barcellona e
Turku con un moto di delirante soddisfazione.
Piovevano «smile» e commenti folli, ieri e giovedì, sotto le dirette che «Al Jazeera» proponeva via facebook.
Piovevano «smile» e commenti folli, ieri e giovedì, sotto le dirette che «Al Jazeera» proponeva via facebook.
Sulla
pagina della discussa tv qatariota (da molti additata come megafono
della Fratellanza musulmana) insieme alle lacrime e alle reazioni di
rabbia e sconcerto, scorrevano infatti - a decine - gli «emoticon»
dei sorrisine, ancora visibili, così come il commento di chi scrive:
«Avanti, Isis!».
In Italia non si manifesta una tale tempesta d`odio. I vertici del mondo musulmano, ieri, sono stati attenti a prendere subito posizione. L`Unione delle comunità islamiche italiane, ha parlato di «immenso dolore» per lo «spregevole attacco terroristico» di Barcellona, di «sconcerto» e «condanna» per «questi che consideriamo crimini contro l`umanità». E la Confederazione islamica, che in Italia rappresenta un gran numero di «moschee» frequentate soprattutto da marocchini, ha scritto: «Dalla moschea di Napoli, i nostri cuori e i nostri pensieri, le nostre preghiere sono per Barcellona e la sua gente, per tutte le vittime. Il terrore non spegnerà le milioni di voci che chiedono coesistenza e pace. Tutti uniti con- tro l`odio». A Milano, la consigliera comunale (velata) Sumaya Abdel Qader, eletta col Pd, si è detta «in ansia per Barcellona», e ha rivolto un pensiero alla famiglia di Bruno Gulotta, il milanese ucciso in Catalogna.
Ha parlato solo in serata, al contrario, la sigla dell`islam organizzato (in tutto a Milano si contano 80mila fedeli). «Il terrore non vincerà» ha scritto il Coordinamento delle associazioni islamiche di Milano, interlocutore privilegiato del Comune fino all`anno scorso.
Al Caim, la fallimentare gestione di Davide Piccardo si è conclusa 6 mesi fa e il suo posto è andato al controverso Omar Jibril.
Loquace
e incauto, Piccardo era stato spesso al centro di polemiche. Dopo il
Bataclan di Parigi per esempio, quando in piazza San Babila aveva
detto che «fratelli e sorelle francesi» erano morti «ingiustamente»
aggiungendo che altri giovani si erano sacrificati credendo di morire
per qualcosa.
In ogni caso non ha mai fatto mancare il suo «No»
all`Isis, sebbene accompagnato spesso da improbabili teorie. Oggi
Piccardo jr, insieme al padre, Hamza, si è allontanato dall`Ucoii
(di cui Piccardo senior è fondatore) e ha dato vita alla
movimentista Costituente islamica, che ieri sul suo profilo, per
tutto il giorno non ha ritenuto di intervenire in alcun modo, proprio
come i suoi leader (Davide ha pubblicato un video sul sionismo). Lo
stesso Caim sembra sempre meno aperto alla città, come Jibril, che
fra l`altro fa parte dell`Alleanza islamica d`Italia, inserita (fra
le proteste del presidente) nella black-list antiterrorismo degli
Emirati Arabi.
Dopo
la strage di «Charlie Hebdo», 2 anni fa, Jibril aveva fatto
discutere col suo «Stop Charlie», che definì «rivista blasfema,
odiata e disprezzata in tutta la Francia». «Rispetto per le
vittime, rispetto per la fede di 1,5 miliardi di persone, rispetto
per il profeta Muhammad». «Stop Charlie Hebdo» aveva scritto.
Purtroppo qualcuno aveva già provato a farlo. Ma a colpi di
mitragliatore.
(Il Giornale, 19 agosto 2017, pagina 15)
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